mercoledì 2 novembre 2011
Sportello dei diritti, "Nessuno tocchi l'art.18". Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO): mondo sull’orlo della recessione di nuovi posti di l
Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO): mondo sull’orlo della recessione di nuovi posti di lavoro. Il rischio di disordini sociali è in aumento. Ed il governo italiano pensa ad indebolire le tutele dei lavoratori e a rendere più semplici i licenziamenti: una vera e propria provocazione sociale
Dopo aver appreso dei contenuti del recente rapporto dall'organizzazione internazionale del lavoro
(OIL) sul rischio imminente di una recessione di nuovi posti di lavoro che riguarderebbe l'economia globale possiamo capire il perché delle recenti esternazioni del ministro del Lavoro Sacconi sui rischi di una nuova stagione di disordini sociali, corroborate, quasi certamente, dalla lettura di quel rapporto. Così Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti".
Ciò che non riusciamo a comprendere e' che le dichiarazioni del ministro arrivino proprio dopo che, con una lettera indirizzata alle più importanti istituzioni europee, lo stesso presidente del consiglio abbia azzardato l'introduzione imminente di una normativa che renda più facili i licenziamenti quasi a stuzzicare quelle possibili sacche di "irriducibili" che lo stesso ministro ha ritenuto operanti nel Paese ed a stimolare la possibilità stessa della ripresa di una strategia del terrore in Italia. Una sorta di pungolo che si va ad insinuare in un momento di crisi economica che tocca sopratutto la classe media e le fasce più deboli della popolazione.
Lo studio pubblicato lunedì scorso ha rilevato, infatti, che in quasi due terzi delle economie avanzate e in metà dei paesi emergenti e in via di sviluppo, si continua a ravvisare un ulteriore rallentamento nell'occupazione e se si guarda alle tendenze attuali, ci vorranno almeno cinque anni per riportare l'occupazione nelle economie avanzate a livelli pre-crisi.
Il livello di disoccupazione mondiale ha toccato, purtroppo, il più alto livello mai raggiunto arrivando a 200 milioni di persone in tutto il mondo.
Nella relazione del 2011 sul mondo del lavoro, l'organizzazione con sede a Ginevra, che e' un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite, ha sottolineato che la ripresa economica mondiale che stenta a decollare pregiudicherebbe il mercato del lavoro.
Nello studio e' stato precisato che dovrebbero essere creati 80 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi, ma a causa del perdurante rallentamento della crescita solo la metà dei posti di lavoro necessari potrebbe essere generata.
Il direttore dell'Istituto internazionale dell'ILO per lo studio del lavoro, Raymond Torres, ha tenuto a precisare come ormai si sia giunti "al momento della verità", sottolineando la necessita' di misure urgenti onde evitare di finire in un baratro dal quale poi sarebbe a dir poco complicato uscire.
Lo studio, che è stato pubblicato alla vigilia del vertice dei leader del G20 a Cannes in Messico, ha specificato che in più di 45 dei 118 paesi esaminati, il rischio di disordini sociali è in aumento, in particolare nelle economie avanzate, e tra queste prima di tutte l'Unione europea, la regione araba e in misura minore, in Asia.
Alla luce di tanto, la ricetta indicata dal premier Berlusconi per uscire anche in Italia dalla crisi occupazionale attraverso nuove norme che semplifichino le modalità di licenziamento dei dipendenti appare non solo estemporanea, ma anche di segno opposto all'esigenza di dare stabilita' ad un mercato del lavoro nel quale, come sottolineato dall'ILO, la tendenza all'occupazione ha preso una piega negativa a livello globale. Una politica, quella negli intenti dell'attuale governo, che potremmo definire quasi provocatoria in un momento nel quale il diritto alla stabilita' del posto di lavoro diviene quasi una speranza e la disperazione sociale cresce giorno dopo giorno nel Paese. Non possiamo, quindi, non concludere questa breve nota con una frase che non e' solo uno slogan: "Nessuno tocchi l'articolo 18!".
martedì 1 novembre 2011
Emergenza sanitaria: sovraffollamento e disservizi nei "pronto soccorso"
Che, a parte sempre più rare esempi di buona amministrazione e brillanti servizi agli ammalati e pazienti, la sanità a livello nazionale segua il passo della crisi in cui sta affondando il Paese, questo e' sotto gli occhi di tutti i cittadini.
Da ogni angolo d'Italia, infatti, giungono continue segnalazioni e denunce, fatti di cronaca sempre più frequenti che riguardano la drammatica situazione in cui versano gli ospedali nostrani ed in particolari alcuni servizi fondamentali quali quelli di pronto soccorso che si dimostrano sempre più inadeguati a far fronte alle richieste di intervento e sempre meno dotati del numero sufficiente di personale tale da garantirne il buon funzionamento. Proprio nei giorni scorsi si e' tenuto un convegno in Roma organizzato dal "Sindacato professionisti emergenza sanitaria" che ha fotografato la preoccupante situazione in cui versano i servizi d'emergenza degli ospedali su scala nazionale.
La cosa più eclatante e' che i dati emersi hanno rivelato uno scenario comune che riguarda tutto il territorio nazionale con qualche rara perla d'eccellenza e sono tutte situazioni comuni che da pazienti abbiamo vissuto o da cittadini ne abbiamo sentito parlare da chi quelle circostanze le ha vissute sulla propria pelle: pazienti che vengono abbandonati sulle barelle nelle corsie, medici sempre più sotto stress perché non riescono a far fronte al sovraffollamento della sala d’attesa e che quindi sbagliano diagnosi che in situazioni normali non sbaglierebbero, ed un numero infinito di cittadini che si recano al pronto soccorso per situazioni banali che altrimenti non dovrebbero richiedere cure d'emergenza.
Il sistema è dunque al collasso anche per quanto hanno confermato gli addetti del settore nel meeting richiamato, che hanno ribadito le gravi conseguenze causate dal sovraffollamento e per tali ragioni Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" invita i cittadini a segnalare tutte le situazioni di disagio e malasanita' vissuta nei pronto soccorso del territorio nazionale sugli indirizzi di posta elettronica segnalazioni@sportellodeidiritti.org o su dagatagiovanni@virgilio.it affinché proprio dalle denunce dei cittadini possano conseguire gli opportuni ed urgenti provvedimenti per le a dir poco carenti nostre strutture ospedaliere.
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